“La piccola sala d’’ingresso al mondo di CARLOCINQUE Gallery: un ambiente raccolto abitato da un capolavoro della collezione Carlo Cinque. L’esposizione si rinnova periodicamente, per mettere di volta in volta in risalto un’opera di un artista storicizzato, quale gemma di una ricerca riconosciuta come influente nella storia dell’arte contemporanea mondiale.”
L’opera del 1965 racchiude in nuce alcuni esiti della ricerca di Gianni Piacentino. In una posizione solitaria e autonoma, rispetto al contesto artistico internazionale in cui si dipana la sua avventura estetica, scardinando le polarità tra gli opposti Pop Art e Minimal Art. La “terza via” di Gianni Piacentino rappresenta secondo Germano Celant “un’uscita assoluta dall’imperfezione, dall’istantaneità e dalla casualità del fare arte, per accedere a un universo di perfezione, calcolo e concentrazione, così da poter competere, sul piano del sublime e dell’assoluto, con un veicolo da corsa o da volo”.