Elogio alla Trasmutazione

Elogio alla Trasmutazione

In "Soglie dell'Impermanenza", Verter Turroni, alla stregua di un moderno alchimista, ci guida in un viaggio affascinante nei processi di trasmutazione della materia, offrendo una meditazione profonda sulla natura impermanente delle forme.

Nelle "Fratture", Turroni utilizza cemento e feltro per creare opere che evocano la rottura e la ricostruzione. Il cemento, solitamente percepito come materiale stabile e duraturo, viene trasformato per mostrare la sua vulnerabilità e capacità di mutamento. Il feltro, con la sua morbidezza, crea un contrasto tattile che arricchisce l'opera di una dimensione organica. Questo processo rivela una bellezza nascosta dietro l’apparente rigidità del cemento, riflettendo la capacità di Turroni di trasmutare materiali grezzi in qualcosa di profondamente significativo.

Nelle serie "Solfureo" e "Soffio", Turroni, tramite l’utilizzo dell'ossidazione del ferro e dello zinco su resina, crea superfici che cambiano nel tempo, processi che richiamano alla mente Nigredo e Rubedo, operazioni alchemiche di decomposizione e ricomposizione della materia. Le superfici ossidate evocano una bellezza effimera e mutevole, come in continua metamorfosi. Questi processi di ossidazione non solo alterano l'aspetto dei materiali, ma rivelano nuove qualità estetiche e tattili, invitando lo spettatore a riflettere sul costante divenire della materia e sulla bellezza che emerge dalla trasformazione.

L’abilità di Verter Turroni, nell'uso dei materiali e la sua sensibilità per i processi di cambiamento, lo colloca come un moderno alchimista nel panorama dell’arte contemporanea. Le sue opere esplorano la transitorietà e la metamorfosi della materia, invitando lo spettatore a riflettere sulla natura effimera della bellezza, sulla continua evoluzione delle forme e sull'eterna danza tra creazione e distruzione.