CARLOCINQUE GALLERY PRESENTA

PIER PAOLO CALZOLARI

“SENZA TITOLO” 1972

 

“SENZA TITOLO” 1972

PIER PAOLO CALZOLARI

Mollettone, piuma, petalo di rosa, leggio, grafite su carta - 180 × 200 cm

CARLOCINQUE GALLERY COLLECTION

Pier Paolo Calzolari

Figura emblematica nell’arte contemporanea italiana e internazionale, Pier Paolo Calzolari nasce a Bologna nel 1943 e attualmente vive e lavora nelle Marche. La sua ricerca si è da sempre distinta per la trasversalità dei materiali e dei linguaggi.

Negli anni Sessanta si lega al movimento artistico e culturale dell’Arte Povera, pur restando autonomo rispetto a ciò che considerava una costellazione di ricerche e non un gruppo chiuso. Il suo scritto La casa ideale (1968), è considerato un enunciato dei principi di quella stagione. In quel contesto le opere di Calzolari si distinguono per una peculiare qualità poetica e letteraria, fino ad azioni performative come Canto sospeso, 1973.

Il suo ritorno alla pittura, intorno agli anni Ottanta, non rappresenta una rottura ma una continuazione di quel ritrovare la voce primaria della materia, e dunque del colore, espresso anche dall’Arte Povera. L’artista ricorda che il gruppo nasce senza volontà avanguardistica: “aperto al passato, al presente e al futuro”. La sua azione pittorica è sempre interrogazione della materia, della sua origine sciamanica, un rito propiziatorio come il linguaggio della musica e della danza.

E’ noto per l’uso spregiudicato di materiali: da quelli metallici, ai neon, a quelli organici e naturali, esaltando i loro intrinseci processi trasformativi, a cui aggiunge il suono, inteso come esperienza percettiva del Tempo.

Negli anni ‘60 realizza una serie di opere composte da metalli, vegetali, minerali, fuoco e ghiaccio. Proprio alle Strutture Ghiaccianti si riferisce il prezioso disegno preparatorio nella raccolta di StazioneBase. Come in tutti i lavori di Calzolari le Strutture accolgono un processo materiale, in questo caso la formazione di brina sulla superficie, che allude al mistero alchemico, ad una metamorfosi come atto drammatico e teatrale, per portare in una dimensione onirica o spirituale.

Ha partecipato a Documenta (1972, 1992), alla Biennale di Venezia (1978, 1980 e 1990) e alla Quadriennale di Roma (1972). Nel 2011 Ca’ Pesaro di Venezia gli ha dedicato un’importante mostra personale. Le opere di Calzolari sono state esposte a Palazzo Grassi per la mostra “Where are we going” (2006) e a Punta della Dogana per “Accrochage” (2016). Nel 2019 apre al Museo Madre Painting as a Butterfly, una retrospettiva dedicata esclusivamente alla sua imponente produzione pittorica.

Sue opere fanno parte di importanti collezioni museali di tutto il mondo.

In Italia ricordiamo: il Centro Pecci di prato, la Collezione Maramotti di Reggio Emilia, la GAM di Torino e il Museo d'arte contemporanea del castello di Rivoli, Il MAMbo di Bologna, il MAXXI di Roma e la Pinault Collection, Palazzo Grassi - Punta della Dogana a Venezia.

In Europa: lo Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (SMAK) a Gand, ma è in Francia la diffusione più capillare del suo lavoro, attraverso la Fondation Marguerite et Aimé Maeght, Saint-Paul-de-Vence, FRAC- (Fond national d'art contemporain) Bretagne, Champagne Ardenne, Nord-Pas de Calais, Picardie, il (MAMAC di Nizza, il Centre Georges Pompidou a Parigi.

Negli Stati Uniti la sua ricerca è presente presso l’Art Institute of Chicago, il Museum of Fine Arts Boston, e il Guggenheim di New York.